Palestinesi contro. L’attentato al premier Ismail Haniyeh, visto dalla stampa statunitense.
a cura di
Salvatore Innacolo
Gaza (venerdỉ 15 dicembre 2006).Ore di altissima
tensione ieri al valico di Rafah: decine di attivisti armati di Hamas (Movimento di resistenza
islamica. Ma Hamas in arabo vuol dire anche <<
andare>>) hanno dato l’assalto al terminal tra l’Egitto e
Come si legge sul quotidiano Washington Post (www.washingtonpost.com), uno dei figli di Haniyeh ed
un suo consigliere sono rimasti feriti ed una guardia del corpo é stata uccisa
durante una sparatoria al posto di frontiera di Rafah. Colpi di
arma da fuoco sono stati sparati contro il convoglio di Haniyeh dove era rimasto bloccato per
alcune ore. É stato lo stesso primo ministro a raccontare
dell’accaduto quando é arrivato a Gaza. <<Non sappiamo chi ha
aperto il fuoco>> ha dichirato Haniyeh
a giornalisti, dopo essere arrivato a casa sano e
salvo secondo quanto riferito dal quotidiano Detroit News (www.detnews.com)
in data 16 dicembre 2006. Il quotidiano Miami Herald (www.miamiherald.com) riferisce che solo una mediazione del ministro
responsabile per i servizi di informazione dell’Egitto, Omar Suleiman, ha apparentemente permesso di superare una disputa
ad alto potenziale distruttivo che aveva indotto il premier israeliano Ehud Ohmert a ordinare la chisura del
valico per impedire il ritorno a Gaza di
Haniyeh con i soldi. L’accordo
mediato dall’Egitto, riportato dallo stesso
quotidiano, stabilisce che i 35 milioni di dollari saranno versati oggi
(venerdí 15 dicembre 2006) nel conto della Lega Araba al Cairo con la garanzia
dell’Egitto che non arriveranno nelle casse del governo palestinese formato da Hmas. In cambio di questo
impegno, Israele ha autorizzato
la riapertura della stazione di confine. <<Abu Mazen (presidente dell’autoritá nazionale palestinese, leader
dll’Olp) ha dichirato Guerra contro Allah e contro il volere del popolo
palestinese>> come é stato scritto dal quotidiano Chicago Tribune (www.chicagotribune.com). Davanti ai 70 mila sostenitori, solo il premier
Ismail Haniyeh prova a parlare di
<<unitá nazionale>> e invita a non <<spargere sangue
palestinese>>. Ma evita di ordinare ai miliziani
di riportare la calma nelle strade: <<Quando ho scelto Hamas é stato per diventare un martire
e sacrificarmi nel nome dell’Islam non per diventare un ministro>>. Come
riferisce il New York Times (www.nytimes.com) in data 16 dicembre 2006, fin dal mattino Hamas ha trasformato la giornaa in uno
show militare. Uomini della forza di pronto intervento, in divisa neara, hanno
presidiato le strade, esibendo Kalashnikov e lanciagranate. I dirigenti del
movimento accusano il Fatah (Movimento di liberazione della nazione dei palestinesi il
cui termine significa <<vittoria>>) di aver organizzato l’agguato
al convoglio di Haniyeh venerdì
notte, mentre stava tornando dall’Egitto, al valico di Rafah. I fondamentalisti
sono sicuri che dietro all’imboscata ci sia Mohammed Dahlan, uomo forte di Abu Mazen nella Striscia. <<Sono
state le guardie del presidente, Forza